Il mio orientamento clinico

PSICOTERAPIA BREVE INTEGRATA:

Il termine breve indica che il lavoro terapeutico parte dalla condivisione con il paziente di un “focus”, inteso come un obiettivo esplicitato e condiviso e situato nel presente, rispetto al quale terapeuta e paziente sono entrambi attivi. Individuare il problema principale della persona e dedicarvi l’attenzione terapeutica permette generalmente di raggiungere uno stato di benessere in tempi contenuti.

L’approccio integrato si avvale principalmente di tecniche afferenti al metodo psicodinamico e al metodo cognitivo comportamentale, con un’attenzione particolare alla fase del ciclo di vita che sta attraversando la persona.

EMDR:

L’EMDR è un approccio complesso ma ben strutturato che può essere integrato nei programmi terapeutici aumentandone l’efficacia.

Parte dal presupposto che quando avviene un evento “traumatico” (che può consistere sia in piccoli/grandi traumi dell’età dello sviluppo che in eventi fortemente stressanti accaduti nel presente) viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio che permette la naturale rielaborazione dell’informazione. La conseguenza è che l’evento rimane “congelato” nelle reti neurali e con lui i pensieri, le emozioni, le sensazioni corporee attivati al momento del trauma. Questa informazione “congelata” e racchiusa nelle reti neurali non può essere elaborata e quindi continua a provocare disturbi psicologici e patologie come ad esempio il disturbo da stress post traumatico (PTSD).

L’EMDR lavora su tutti gli aspetti legati alle esperienze stressanti o traumatiche sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra provoca una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali facilitando la naturale rielaborazione dell’informazione.

Questo permette una desensibilizzazione rapida nei confronti dei ricordi traumatici e una ristrutturazione cognitiva che porta a una riduzione significativa dei sintomi della persona.

MINDFULNESS:

Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, Mindfulness significa “porre attenzione al momento presente in un modo intenzionale, partecipatorio e non giudicante”. Questa definizione, che può sembrare molto generica, contiene tutti gli elementi distintivi presenti nella pratica di consapevolezza. La pratica della Mindfulness, infatti, non è una tecnica di rilassamento ma, piuttosto, un modo utile per “risvegliarsi”, per divenire consapevoli dei propri meccanismi abitudinari e automatici e agire nella quotidianità in modo più consapevole, aprendo la strada ai comportamenti scelti e non agiti per re-azione.
La pratica della Mindfulness, infatti, favorisce la possibilità di essere in relazione con se stessi e sviluppare consapevolezza su come il proprio mondo interno sia in rapporto con il mondo in cui siamo immersi, momento dopo momento. In altre parole, la pratica di consapevolezza permette di fare esperienza e di rimanervi in contatto, mentre essa avviene. Permette, inoltre, di coltivare una modalità differente, consapevole appunto, nei confronti della propria sofferenza e disagio, fisico e psicologico.